Ecco cosa caratterizza ogni città di cui mi innamoro: i tetti.
Mi sono resa conto solo ora, mentre pranzo al caffè delle Oblate, sul tetto di questa meravigliosa Firenze. Vedo scale e scalini di terrazzi e giardini nascosti agli occhi di ogni passante. Li vedo lì, in tutta la loro integrità, come fossero una piccola chicca che solo chi pone lo sguardo più profondo riesce a percepire.
E’ estremamente bello sapere che, in tutta la folla a volte numerosa, ogni città ha la possibilità di conservare un proprio angolo di silenzio, timido e riservato.
E’ la stessa cosa che provo affacciandomi alle finestre delle città più disparate: Amsterdam, Lisbona, Parigi.
La prima, contornata da finestre che fanno a capo di appartamenti stretti ed alti che rendono magici quei canali, giorno e notte, con atmosfere e ideali completamente differenti.
Lisbona e la sua magia rossa, sui sette colli si alternano le musiche e i colori mediterranei, ognuna diversa, eppure, ognuna così unica. L’allegria che percepisci nel solo sguardo che c’è tra le case bianche e i loro tetti rossi. Raccontano già una storia, senza fare ulteriori gesti.
E poi Parigi. Lei e il suo romanticismo. Quei bisbigli sussurrati dietro alle tendine di ogni rue. Bisbigli che raccontano di quiche nel forno, libri da leggere appoggiati a davanzali e amori sussurrati in letti coperti da cuscini.
Magia.
E tutta contenuta in un tetto.
La perfetta distanza tra terra e cielo.
La fine di uno e l’inizio dell’altro.
Forse la magia è contenuta proprio lì, in quella sottile linea invisibile per tutti nascosta.
Prima tutto, poi niente.
E’ incomparabile.
Il solo osservare, a volte, arriva lontano.
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