Una valle di tradizione.

Agriturismo Ferdy.

Qualcosa di sconfinato e piacevole.

Uno di quei luoghi di cui ti innamori, così, istantaneamente.

E’ stato costruito e voluto con forza da una famiglia di quelle con la F maiuscola e in grassetto.

Una di quelle in cui ognuno ha il suo compito, ma uno scopo unico: serenità.

Ferdy, Cinzia, Alice e Nicolò da vent’anni si dedicano con passione all’ospitalità con l’obiettivo di trasmettere l’amore per la natura, il territorio e la tradizione.

Si vede e si percepisce dalla voglia di rendere la propria casa a disposizione di tutti, di far conoscere la propria abitudine del colore della natura.

Un’azienda agricola che conta le Prealpi Orobiche: la capra orobica e la vacca di razza bruna alpina.

Le camere costruite in arte povera, legni e pietre locali.

Il Borgo del Benessere, coccole al sapore di lana, fieno e latte.

Una baita, un ristorante, una scuola di equitazione; propongono trekking ed escursioni didattiche.

Vita, insomma.

Questo è il luogo che ha ospitato il Campionato Mondiale di Mungitura a Mano, lo scorso 28 settembre.

Il primo, ma non l’ultimo.

L’idea è nata dalla Baita della Cultura dei sapori della Valle Brembana, un’associazione che, in collaborazione con la Fiera di San Matteo di Branzi e al Comune di Lenna (Bg), ha voluto trovare il modo di dire al mondo ‘ehi, ci siamo anche noi’. E l’ha fatto nei migliori dei modi.

Tante le persone accorse all’evento, tante famiglie scese dai paesi lì attorno, ma tante altre (come la sottoscritta), che si è messa in macchina la mattina presto per raggiungere una domenica di gioia.

Organizzato alla perfezione, basandosi sulla semplicità delle cose che, semplicemente, avvengono.

Non c’erano finte hostess vestite a logica ad accogliere gli ospiti, ma le ragazzine che quel prato lo conoscono da quando sono nate, che con la loro più banale naturalezza, chiedevano se potevano aiutare o dare informazioni. Le vedevi, con quegli stivali che fanno di loro le migliori cavallerizze e quel rossore sul viso di chi ha solo tanta voglia di giocare nella propria vita.

Lo spiazzo dove si è svolta la gara era organizzato alla perfezione, con l’hospitality ricavata in piccole stalle create con legno e rami di pino. Le sedute seguivano il colore della paglia, così comoda e antica.

48 i partecipanti, proveniente da qui e là: c’erano indiani, svizzeri, siciliani.

Nessuna frontiera di paese o di colore, solo le mani tutte uguali: quelle da gran lavoratori.

Ragazzini, 14enni che con orgoglio e sfida, hanno partecipato facendo numeri da capogiro.

GianMario Ghilardi, il vincitore, bresciano, si è portato a casa il secchiello con i suoi 8,7 litri di latte in 2 minuti.

Il semplice corso della vita di chi è nato in quella vita, tra bestie, campi e stivali.

E poi chi ha scelto di cambiarla quella vita, provando a ritornare alla base.

La Bellezza.

La cultura di scoprire da dove arrivano gli ingredienti che ci ritroviamo nel piatto.

Una valle che racchiude dentro sé una meraviglia, se si ha solo voglia di scoprirla.

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