– Lettera ad un Amico, un Artista di strada, uno di quelli che sa regalarti etti di allegria e kg di sorrisi. Una di quelle persone che ti Meraviglia, sempre e comunque. Avrei tanto da dire, questo è quello che gli ho detto ‘soltanto’ oggi.
” Odiavo quelle formule, odiavo quei conti, odiavo quelle 4 mura di una maledetta biblioteca solitaria. Odiavo affacciarmi alla finestra e vedere il sole, vedere la gente sorridere, vedere la Luce..e non trovarla dentro di me.
Non ce la facevo più Matte, non ce la facevo più ad attendere queste ore maledette prima dell’ennesimo esame della mia vita. Avevo bisogno di pace, avevo bisogno di liberarmi la mente dai troppi pensieri affollati.
Oggi poi, non facevo altro che pensare a Lui, non lo so il perché, ma avevo la lacrima facile, ci ho impiegato tutta mattina a trattenerle sulle ciglia e non farle sgorgare fuori.
Così, quando ho visto all’ultimo gli orari che facevi oggi, mi sono detta che era forse l’idea più giusta.
Mi sono detta che se non sono tranquilla in questa testa bacata, come potevo sostenere un esame?!
Pranzo veloce, di fretta e furia per arrivare da Te. Lasciare la campagna per trovare la città. Lasciare le nuvole per trovare lo smog. Lasciare la Testa per trovare il cuore.
Per questo sono partita subito.
In metro odiavo tutto, il tizio davanti a me urlare al telefono, i pensieri che si susseguivano uno dopo l’altro, il telefono che continuava a squillare e quel maledetto “scende” delle persone impazienti di guadagnarsi 1 cm in più sulla metro.” Si, scendo anche io. Scendo anche io da questo treno, dove sta andando lei? Io a trovare Gioia. “
.. un secondo. E tutto cambia. Lo sapevo che mi avresti cambiato la giornata Matte.
E che dire se non riconfermare quello che ti ho sempre detto, quello che si vede nel tuo Sorriso e nei tuoi Occhi mentre da lì in basso, dalla vista sul Duomo, vedevo uno spettacolo di Verità.
Come quel bimbo nel passeggino, con le guanciotte appoggiate a fissarti e ridere, poco a poco anche io, con le mie guanciotte appoggiate alle mie mani ho iniziato a sorridere. Dovevo fare tante cose oggi, non sapevo quanto sarei riuscita a restare, ma me lo sono promessa: “finchè non riesci a sorridere del tutto”.
E così, mi sono resa conto, quando andavo nella tua stessa direzione semplicemente guardando quello che ci circondava. Mi si è pure avvicinato un signorotto anziano, gobbo, magrolino, si è chinato su di me e mi ha chiesto “Piange perché l’ha fatta emozionare?” – “Sempre lo fa”.
E allora copriamo gli occhi con gli occhiali da sole, fingiamo l’emozione con l’allergia.. ma quando mi suoni Quella canzone che ti avevo chiesto Quella sera, nulla riesce più a trattenermi, e mi piango sentendo le lacrime sulle labbra.
Grazie del sorriso e del pomeriggio, dell’incoraggiamento.
Stavo entrando in metro, quando è uscito un raggio di sole accecante, ho visto una notifica di Omar, non ho esitato a chiamarlo, a chiedergli dove fosse.. avevo un regalo per Lui. L’ho visto, dopo 2 settimane, anche solo 5minuti con il mio regalo per Lui, il Tuo cd. Hai fatto uscire il sole nel mio cuore oggi, spero esca anche nel suo.
Imbocco la bici e vado, non ho più voglia di pensare.
La vita deve andare avanti, lo spettacolo continua, con Te.
Ti voglio bene. “
– intanto, andate a trovarLo, per le strade di Milano e di tutta Italia. FIDATEVI.
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bella Silvia…bella…pura con lacrime di cristallo….non so perchè non avevo più aggiornamenti dal tuo blog…hai cambiato url e non mi sono accorta? Ti vedo su fb e sono felice di averti fra le mie righe, ma venire qui nel tuo cuore è sempre una grande emozione. Ti abbraccio
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