Ti ricordi la Girella Motta?
Eccola qui, in un sol boccone mi vuole addolcire questo fine pasto, sostanzioso, notevole, da digerire.. mi faccio una tisana al finocchio al posto del solito caffè. Ha un potere questa tisana che ormai è diventata la mia fissa. Hai mal di stomaco? Tisana al finocchio. Mangiato troppo? Tisana al finocchio. Vuoi sgonfiarti? Tisana al finocchio. Vuoi qualcosa che ti scaldi le mani appollaiata sul divano? Tisana al finocchio. Vuoi condividere un nuovo sapore con qualcuno? Tisana al finocchio.
E così, la sto bevendo, nella tua tazza, quella verde.
Ricordo quando te la feci assaggiare dopo una cena esagerata. Nonostante i tuoi mugugnii con la bocca, casualmente mi ritrovai con in mano due tazze: quella bianca per me, col cucchiaio bianco, quella verde per te, col cucchiaio verde pieno di miele.
Ti piacque, quella tisana e le camomille a seguito. Diventò l’inizio di una serata o la fine di una serata, diventò il pretesto per farti fermare 5 minuti in più o la base per iniziare un nuovo discorso, occhi negli occhi.
Sono qui, in un giorno di sole. Non ho particolarmente bisogno di sgonfiarmi, non di scaldarmi, non di mettermi sul divano.. ma ho bisogno di questa tazza. La tengo in mano, la uso, dopo la lascerò sul lavello, come sempre. Come se fosse ancora usata da Te, come se le distanze non esistessero, come se fosse ieri l’ultima sera in cui ci siamo visti.
E immagino, perchè come sempre uso l’immaginazione.
E immagino il giorno in cui tornerai, la sera in cui busserai alla mia porta e mi chiederai se posso semplicemente farti una tazza di tisana al finocchio, dolce come piace a te, mi chiederai se ho cucinato qualche dolcetto ultimamente, la bimbetta fabbrica dolcetti come mi hai chiamato una volta. E io ti allungherò una tazza verde, con la tisana al finocchio, con una Girella Motta.
Mi scuserò se il dolce non è fatto dalle mie mani, mi scuserò se non ho messo il miele nella tazza.. perchè tutto il dolce del ricordo, lo mantengo nel cuore.
E’ qui, quando vuoi, te ne posso dare un pezzo.